TEOCRITO (Siracusa 310 a.C. - 250 a.C)
Contro l’amore non c’è
Rimedio alcuno, Nicia,
né unguento né polvere – io credo – lieve,
dolce farmaco.
Da te, persino l’anima mi farei bruciare, persino
L’occhio, che amo
Più di tutto
Mi tufferei da te, ti bacerei la mano
E bianchi gigli ti porterei
E il fragile papavero
Dai petali scarlatti.
Imparerò a nuotare
Così saprò perché
Vi è dolce abitare negli abissi.
(f.g)
Rimedio alcuno, Nicia,
né unguento né polvere – io credo – lieve,
dolce farmaco.
Da te, persino l’anima mi farei bruciare, persino
L’occhio, che amo
Più di tutto
Mi tufferei da te, ti bacerei la mano
E bianchi gigli ti porterei
E il fragile papavero
Dai petali scarlatti.
Imparerò a nuotare
Così saprò perché
Vi è dolce abitare negli abissi.
(f.g)
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