martedì 3 settembre 2013

Tratto da KAFKA SULLA SPIAGGIA di Haruki Murakami

Tratto da KAFKA SULLA SPIAGGIA di Haruki Murakami

Guardo il suo seno.
La parte tonda, in rilievo, in accordo col ritmo del suo respiro, si solleva e si abbassa dolcemente, simile al movimento delle onde. Mi fa pensare a una vasta distesa di mare su cui scende una pioggia silenziosa e incessante. Io sono il navigatore solitario in piedi sul ponte della nave, e lei è il mare. Il cielo è un’uniforme distesa grigia che in lontananza si confonde con il mare, che la stessa tinta cinerea. In momenti come questo è molto difficile distinguere dove cominci uno e abbia fine l’altro. E’ difficile persino distinguere il navigatore dal mare.
E anche i confini tra la realtà e il cuore.

(a.t)

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