Pattinava meravigliosamente,
lanciandosi - così impetuoso! -
e concludendo con una tale grazia!
Sottile come un'alta giovinetta,
brillante, vivo e forte come un ago,
agile e scattante come un'anguilla.
Prestigiosi giochi d'ottica,
delizioso tormento degli occhi,
un lampo che apparisse grazioso.
Talvolta diventava invisibile,
velocità diretta a un bersaglio,
così lontano, invisibile anch'esso...
Invisibile ancora oggi.
Che ne sarà di lui?
Che ne sarà di lui?
(f.g)
Il 7 aprile 1883 Lucien Létinois morì a causa di una febbre tifoidea. L'evento fece sprofondare Verlaine in una lancinante disperazione. A Lucien egli avrebbe dedicato una serie di poesie poi apparse nella silloge Amore (Amour)
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