giovedì 29 maggio 2014

"Nétochka Nezvànova" il romanzo incompiuto di Fjòdor Mikhàjlovich Dostòevskij

"Nétochka Nezvànova" il romanzo incompiuto di Fjòdor Mikhàjlovich Dostòevskij

Trama: Nétochka, la protagonista, che narra in prima persona, è una figura tormentata, che preannuncia le fiere donne dostoevskijane: Dùnja di Delitto e castigo, Aglàja de L'idiota, Katérina Ivànovna de I fratelli Karamàzov. Trascorre l'infanzia nella miseria, insieme alla madre tiranna e all'infelice patrigno, violinista fallito, che lei chiama padre. È interessante osservare il nome che l'autore ha dato al suo personaggio: Nétochka può ricordare "net", "no" in russo, Nezvànova può essere reso come "non chiamata". Fjòdor Mikhajlovich intende così suggerire che si tratta di un'"esclusa", di un'emarginata.

La piccola eroina, avendo perso i genitori, trova rifugio nella lussuosa casa di un magnanimo principe pietroburghese. Il passaggio repentino dal misero tugurio della sua infanzia al palazzo sfarzoso lascia segni profondi nella psiche della poverina: ella è sconcertata da tale splendore, tanto da distinguere a fatica il sogno dalla realtà.

Nel nuovo ambiente estraneo e indifferente, Nétochka trova un solo raggio di luce: Katja, la vispa e graziosa figlioletta del principe, di cui si invaghisce al primo sguardo.

Se Nétochka s'innamora subito, Katja all'inizio è fredda e capricciosa. Però non mostra alcuna esitazione quando il suo cuore inizia ad aprirsi. Con la maestria tipica di Dostoevskij, sono descritte le varie fasi di questo amore intenso. [...]

[...] Va detto che Dostoevskij, nel corso della sua carriera letteraria, non dimostra particolare interesse per la questione dell'omosessualità. Però intende con Nétochka proseguire nella sua ricerca artistica, senza temere di affrontare un tema scomodo per la sua epoca. La figura a tutto tondo dell'orfanella testimonia il passaggio dal primo Dostoevskij, ancora legato al genere filantropico, al Dostoevskij maturo, impegnato nella creazione di caratteri più complessi e problematici. [...]

[...] Colpisce inoltre la forte dose di sensualità con cui è descritto questo rapporto lesbico. Le scene, che si svolgono nel letto di Katja, pur nella loro innocenza, rappresentano una rarità assoluta. L'alcova è sempre stata relegata nei confini della letteratura erotica, cui Dostoevskij è sempre rimasto estraneo. [...]

______ Brano: "- Andiamo da me, còricati da me! - disse, sollevandomi dal letto. Un attimo dopo ero nel suo letto, ci abbracciammo e ci stringemmo avidamente l'una all'altra. La principessina iniziò a baciarmi sulla pelle lanuginosa.
- Mi ricordo che mi baciavi di notte! - disse, rossa come un papavero.
Singhiozzavo.
- Nétochka! - sussurrò Katja attraverso le lacrime, - angelo mio, ti amo da tanto tempo, ti amo da tanto! Sai quando ti ho amata?
- Quando?
- Quando il mio papà mi ha ordinato di chiederti perdono, tu allora hai difeso il tuo papà, Nétochka...or-fa-nella mia! - proferì lei, colmandomi nuovamente di baci. Piangeva e rideva allo stesso tempo.
- Oh, Katja!
- Cosa, cosa?
- Perché tanto a lungo... a lungo... - non finii di parlare. Ci abbracciammo e per tre minuti non proferimmo parola...
- Katja, Katja! Dio mio, come sei bella!
- Non è vero? Beh, ora fai di me ciò che vuoi! Tiranneggiami, stuzzicami! Per favore, punzecchiami! Colombella mia, punzecchiami!
- Birichina!
- Beh, e poi?
- Stupida...
- E poi?
- E poi baciami.
E ci baciammo, piangemmo, ridemmo: le nostre labbra si gonfiarono per i baci.
- Nétochka! In primo luogo, tu verrai sempre a dormire da me. Ami baciare? E ci baceremo. Poi non voglio che tu sia così triste....
...Katja pensò che saremmo vissute così: un giorno lei mi avrebbe comandato e io avrei obbedito, e il giorno seguente il contrario - io avrei comandato e lei obbedito docilmente; poi avremmo comandato l'una sull'altra un po' per uno; e una di noi non avrebbe obbedito apposta, avremmo litigato così, per l'apparenza, poi avremmo fatto la pace in fretta. In una parola, ci attendeva una felicità immensa. Alla fine ci stancammo a parlare, a me si chiudevano gli occhi...".

(f.g)

(tratto dal web)

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