lunedì 7 luglio 2014

GEORGI GOSPODINOV Fisica della malinconia

GEORGI GOSPODINOV Fisica della malinconia

PROLOGO

Sono nato alla fine di agosto del 1913 come creatura umana di sesso maschile. Non so la data precisa. Aspettarono qualche giorno per vedere se sarei sopravvissuto e solo allora mi registrarono all’anagrafe. Lo facevano con tutti. I lavori estivi stavano finendo, bisognava raccogliere questo o quest’altro dai campi, la mucca era gravida e necessitava di cure e attenzioni. Era cominciata la Grande Guerra. L’ho passata insieme a tutte le altre malattie infantili, la varicella, il morbillo etc.

Sono nata, come drosofila, due ore prima del sorgere del sole. Morrò stasera dopo il suo tramonto.

Sono nato il 1° gennaio del 1968 come creatura umana di sesso maschile. Ricordo fino all’ultimo dettaglio tutto il 1968 dall’inizio alla fine. Non ricordo nulla dell’anno in cui viviamo ora. Non so neanche che anno sia.

Sono sempre stato nato. Ricordo ancora la grande Glaciazione e la fine della Guerra Fredda. Lo spettacolo dei dinosauri in agonia (di entrambe queste epoche) è una delle cose più insopportabili che abbia mai visto.

Non sono ancora nato. Sono imminente. Sono a meno sette mesi. Non so come si calcola questo tempo negativo trascorso nelle viscere. Sono grosso, sono grossa (non sanno ancora di che sesso sono) come un’oliva, peso un grammo e mezzo. La coda mi sta gradualmente scomparendo. L’animale in me sta andando via salutandomi con la coda che mi sta sparendo. Sembra che sia stato scelto come creatura umana. Qui è buio e accogliente, sono attaccato a qualcosa che si muove.

Sono nato il 6 settembre del 1944 come creatura umana di sesso maschile. Tempo di guerra. Dopo una settimana mio padre è partito per il fronte. A mamma è andato via il latte. Una zia senza figli voleva prendermi per allevarmi e per adottarmi, ma non hanno voluto. Ho strillato notti intere per la fame, per biberon mi davano da succhiare il pane inzuppato nel vino.

Mi ricordo di esser nato come rovo di rosa canina, pernice, ginkgo biloba, lumaca, nuvola di giugno (il ricordo è assai breve), fiore autunnale turchino di croco intorno a Halensee, ciliegio precoce gelato da una tarda neve d’aprile, come neve che ha gelato l’ingannato albero di ciliegie…

Io siamo.

(f.g)

Art. Monica Leonardo

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