lunedì 24 aprile 2017

David LaChapelle

David La Chapelle



David LaChapelle nasce a Fairfield (Connecticut, USA) il giorno 11 marzo 1963. Fotografo e
regista è attivo nei campi della moda, della pubblicità e della fotografia d'arte. Deve la sua fortuna al suo personalissimo stile surreale, spesso umoristico e sarcastico, tanto che viene riconosciuto come uno dei fotografi più geniali di sempre, talvolta con l'appellativo di " Fellini della fotografia".



Dichiaratamente omosessuale, note sono anche le sue foto di nudo maschile, fra le più
apprezzate in questa categoria.

Il percorso di studi artistici di LaChapelle passa dapprima attraverso la "North Carolina School of the Arts" e successivamente da New York. Nella grande mela frequenta contemporaneamente la
"Art Students League" e la "School of Visual Arts". Non ha ancora terminato gli studi quando
Andy Warhol gli commissiona un servizio per la rivista "Interview magazine", di fatto è il primo incarico professionale per LaChapelle.

Terminati gli studi si arruola nei marines; poi si trasferisce a Londra: dopo un matrimonio presto fallito torna a New York. Lavora per copertine e servizi fotografici di per le testate internazionali di maggior prestigio fra cui Vanity Fair, Flaunt, i-D, The Face, Arena e Rolling Stone e non passa molto tempo che viene annoverato tra i più grandi fotografi del secolo.


Il primo libro fotografico "LaChapelle Land" (1996) permette a David di far conoscere il suo stile a un ampio pubblico: le sue fotografie dai colori molto accesi appaiono a volte oniriche, a volte bizzarre. Il successivo volume "Hotel LaChapelle" (1998) sarà uno dei libri fotografici più venduti di tutti i tempi: contiene diversi scatti raffiguranti visi celebri. Nel 2006 pubblica le raccolte "Artists and Prostitutes" (in tiratura limitata, venduto a 1500 dollari il pezzo, con l'autografo dell'artista) e

"Heaven to Hell".


Il fotografo ha poi esteso la sua attività alla regia, prima di videoclip musicali, poi anche a eventi teatrali e documentari. Tra questi lavori ricordiamo il clip "It's my life" di Gwen Stefani, "Rize"
(2005, premiato al Sundance Film Festival), docufilm girato nei sobborghi periferici di Los Angeles dove si illustrano le nuove forme di ballo (tra cui il "Krumping") esplose nei ghetti neri della città, e
"The Red Piano", spettacolo di Elton John realizzato per il Caesars Palace di Las Vegas, di cui LaChapelle ha curato scene e regia (nel 2004 è stato lo show di maggiori incassi di Las Vegas).


Per la tv ha realizzato alcuni promo per le fortunate serie "Desperate Housewives" e "LOST".




Le celebrità che hanno posato per David LaChapelle sono numerose; tra queste egli stesso cita,
quali sue muse ispiratrici, Courtney Love, Pamela Anderson e la transessuale Amanda Lepore. Vi sono poi artisti come Madonna, Tupac Shakur, Elizabeth Taylor, Uma Thurman, politici come
Hillary Clinton e atleti come Lance Armstrong e David Beckham.



Le sue mostre fanno il giro del mondo e non passa anno in cui David LaChapelle riceva diversi premi e riconoscimenti per le sue attività artistiche.

Biografieonline.it

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Il punto di svolta che segna il passaggio a una nuova fase della sua ricerca della sua evoluzione artistica è il viaggio a Roma del 2006. È in quest’occasione che, visitando la Cappella Sistina, rimane folgorato dagli affreschi di Michelangelo.



Proprio il Diluvio universale di Michelangelo gli suggerì la creazione di The Deluge (Il Diluvio), in cui i rimandi al capolavoro michelangiolesco si mescolano ai marchi della società consumistica e alla bellezza ostentata dei corpi nudi.

La mostra prosegue con After the Deluge, fotografie che mostrano una realtà in cui tutti gli oggetti e i simboli del mondo attuale vengono sommersi e Awakened, in cui ritrae persone immerse in acqua in uno stato embrionale: una sorta di resurrezione dopo il diluvio.



REDAZIONE rivista on line BIT CULTURALI.iT






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