domenica 26 febbraio 2012

Clair de lune




La notte, il chiaro della luna, la magia di momenti che possono valere una vita e per due giovani che si amano cosa può esserci di più assoluto...






I ragazzi che si amano

I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell'abbagliante splendore del loro primo amore

Jacques Prévert 






E la magia continua, non più a Parigi ma nell'incanto classico della terra dei miti e pare ancora di sentire l'urlo disumano di Polifemo che accecato dall'astuzia di Odisseo, resosi conto di essere stato ingannato lancia due massi enormi contro le navi dell'eroe greco, incastonandoli per sempre nell'azzurro mare di Acitrezza.
E due giovani sorpresi dal sorgere della luna che fa capolino fra i faraglioni si scambiano il loro primo bacio...

la luna era apparsa
fra due lingue di fuoco
ormai fatte pietra 

-ed eravamo noi soli
mentre la risacca
come una antica nenia
sussurrava le sue melodie 

-ed eravamo noi soli
sospesi in un sogno
mentre tutto intorno
ogni cosa che risuonasse
di umano taceva.

- e anche le parole
scambiate fra noi -divennero 
mute
perchè soltanto gli sguardi
parlarono
e furono parole d'amore
mentre il tuo viso soffuso
di un pallore lunare
si avvicinò al mio
cercando un approdo
e le labbra si schiusero
- ed eravamo noi soli

mai più soli

franco






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