Non v’è dubbio, amor mio, che la tempesta di
settembre
cadde col suo ferro ossidato sopra la tua testa
e quando, tra raffiche di spine ti vidi camminare
indifesa,
presi la tua chitarra d’ambra, mi misi al tuo
fianco,
sentendo che non potevo cantare senza la tua
bocca,
che morivo se non mi guardavi piangendo nella pioggia.
(a.t)
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