mercoledì 4 giugno 2014

Sonetto XVIII de William Shakespeare

Sonetto XVIII de William Shakespeare

Shall I compare thee to a summer’s day?
Thou art more lovely and more temperate.
Rough winds do shake the darling buds of May,
And summer’s lease hath all too short a date.

Sometime too hot the eye of heaven shines,
And often is his gold complexion dimm’d;
And every fair from fair sometime declines,
By chance or nature’s changing course untrimm’d;

But thy eternal summer shall not fade
Nor lose possession of that fair thou ow’st;
Nor shall Death brag thou wander’st in his shade,

When in eternal lines to time thou grow’st:
So long as men can breathe or eyes can see,
So long lives this, and this gives life to thee.

*************************************

Devo paragonarti a una giornata estiva?
Tu sei più incantevole e mite.
Impetuosi venti scuotono le tenere gemme di maggio
e il corso dell’estate e' fin troppo breve.

Talvolta troppo caldo splende l’occhio del cielo
e spesso il suo aureo volto e' offuscato,
e ogni bellezza col tempo perde il suo fulgore,
sciupata dal caso o dal corso mutevole della natura.

Ma la tua eterna estate non sfiorirà,
ne perderai possesso della tua bellezza;
ne morte si vanterà di coprirti con la sua ombra,

poiché tu cresci nel tempo in versi eterni.
Finché uomini respirano e occhi vedono,
vivranno questi miei versi, e daranno vita a te.

(f.g)


Sonet XVIII, de William Shakespeare

Shall I compare thee to a Summer's day? Thou art more lovely and more temperate: Rough winds do shake the darling buds of May, And Summer's lease hath all…

Nessun commento:

Posta un commento

Post in evidenza

"Versi e prose in piena Libertà" il blog: IL RITORNO DI LILITH di Joumana Haddad

"Versi e prose in piena Libertà" il blog: IL RITORNO DI LILITH di Joumana Haddad :     IL RITORNO DI LILITH di Joumana Haddad...