giovedì 2 ottobre 2014

GRAZIELLA MENEGHETTI

GRAZIELLA MENEGHETTI

Non conoscevo il gesto
e nemmeno il profumo
ma sapevo dove trovarti,
sbirciarti d’azzurro
sull’orlo d’argento della sera,
raccoglierti
-amore sconfinato mio-
sulle le labbra sferzate di pioggia
come un miracolo di dio
a bagnarmi il cuore.

E se fosse la sola voce
che vorrei sentire
se fosse solo il suono
cristallino del vento!

invece è tutto di te che manca

il tutto del tuo essere anima
a questa pelle stanca,
è il ramo piegato delle ripartenze
dove ti ricordo
appoggiata al muro -impassibile-
senz’altre domande negli occhi
e tutto quel viola ad echeggiarti intorno
un accenno di ciglia appena
come per dire, lo senti?
“è il vento che recita il mio nome”

Le perle qui
si sgranano nella polvere
un alfabeto che si fa nebbia
quando la bocca perde
la tua voce
e ci si incontra al tatto
dentro un respiro reclinato d’ombre.
(a.t)


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